Bitonci per settore ceramica nucleare può essere alternativa

(DIRE) Bologna, 26 set. - Il settore della ceramica, così come quello del vetro, "hanno bisogno di molta energia", e per questo anche l'introduzione di "piccole centrali nucleari" per alimentare le aziende, così come proposto dal ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, "potrebbe essere un'alternativa". Dal salone del Cersaie, alla fiera di Bologna, il sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci rilancia dunque le parole di Pichetto e traccia un quadro sui consumi delle imprese. In questi settori, spiega Bitonci, le aziende sono "energivore, quindi hanno bisogno di molta energia, molto simile a quello dell'acciaio". E se si dice che "tutto il settore ceramica deve passare all'elettrico, però bisogna pensare che vuol dire nuove centraline e reti di distribuzione che tengano voltaggi importanti". Pertanto, prosegue il sottosegretario, "quest'idea delle piccole centrali nucleari, lanciata anche dal ministro Pichetto Frattin, ma ne parliamo ormai da qualche anno, potrebbe essere un'alternativa", anche in un'ottica di autonomia energetica. "Adesso dipendiamo solamente un 5% dalla Russia quindi molto è stato fatto anche in questi ultimi due anni per un'indipendenza dal punto di vista energetico, tramite gasdotto con l'Algeria e anche altri Paesi", prosegue Bitonci. In questo senso, poi, l'azione del Governo italiano spinge anche per il passaggio all'elettrico, frenato, secondo Bitonci, dai vincoli europei legati alle Ets sul tema della produzione della CO2, perchè "le imprese energivore sono state escluse in toto" dai finanziamenti Ue. Invece, prosegue il sottosegretario, "abbiamo cercato di far capire a livello europeo che queste aziende invece hanno bisogno di transare, cioè hanno bisogno di passare all'elettrico e bisogna incentivarle". Per questo, "con transizione 5.0, che sono 6,3 miliardi, e insieme ai fondi di Industria 4.0 sono quasi 13 miliardi di finanziamenti alle imprese, c'è la possibilità per questa azienda di passare all'elettrico c'è la possibilità per queste aziende di rifare i magazzini, c'è per queste aziende la possibilità di fare la formazione cioè ci sono alcuni temi che siamo riusciti a far ricomprendere", nonostante a livello europeo le aziende energivore siano completamente escluse dal sistema dei finanziamenti a livello statale", conclude Bitonci.